L’agricoltura hi-tech in Giappone ha aperto nuovi scenari per il futuro, anche se sembra di essere in un film fantascientifico: il Sole è sostituito da lampadine a LED mentre gli agricoltori sono robot e uomini in tute anticontaminazione.

Si tratta di una coltivazione indoor avviata da una compagnia specializzata in produzione agricola industriale, la quale ha allestito una coltura di insalata in un ex stabilimento della Sony nella prefettura di Miyagi, confinante con quella di Fukushima.
Timorosi, dunque, di una contaminazione nucleare nel suolo, si è trovato il modo di produrre insalata a foglie (10mila cespi di lattuga al giorno) senza sprechi di acqua o cibo (99% di acqua in meno rispetto ad un campo tradizionale e riduzione dell’80% del cibo sprecato).

Come avviene questa coltivazione?

Le piante crescono in coltivazioni idroponiche e dunque le sostanze nutrienti non sono sparse nel suolo ma distribuite in modo controllato. Anche l’acqua che evapora viene recuperata e convogliata sulle piante, a imitazione della pioggia. L’acqua viene così continuamente e costantemente riciclata per nutrire le piante.

Circa 18mila luci LED illuminano le coltivazioni in modo da favorire la fotosintesi ma anche simulando il ciclo giorno-notte (ovviamente, accelerandolo).
Gran parte del lavoro è automatizzato e svolto da robot specializzati ed il personale ha l’obbligo di utilizzare delle specifiche tute per evitare una contaminazione dell’ambiente.

Nonostante i dubbi di molti tradizionalisti, il sistema pare funzionare molto bene e, a seconda degli ideatori, può essere utilizzato anche per molti altri tipi di frutta e verdura.
Sarà dunque questo il futuro dell’agricoltura? Resteremo a vedere.

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